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[전문가 기고] Made in Italy 브랜드, 그 역사와 자격 요건
  • 외부전문가 기고
  • 이탈리아
  • 밀라노무역관 이수민
  • 2014-12-15
  • 출처 : KOTRA

 

Made in Italy 브랜드, 그 역사와 자격요건

 

파비오 이폴리티 이탈리아 IPF Business Consulting

 

 

 

 

몇 년 전 다국적 컨설팅기업인 KPMG가 발표한 한 보고서에 의하면 코카콜라, 비자 다음으로 세계에서 세 번째로 유명한 브랜드가 'Made in Italy'인 것으로 나타났다. 'Made in Italy'라고 함은 정확하게 무엇을 의미하는가? Made in Italy 브랜드를 구성하는 법과 규정에는 어떤 것이 있는 것일까? 사실 Made in Italy는 항간에서 예상하는 것과는 달리 이탈리아 제조산업을 보호하기 위한 목적과는 정반대의 동기에서 태어났다.

 

1960년대 초 독일, 프랑스, 영국과 같은 몇몇 선진 유럽국가는 국내 제조업 생산을 보호하고 소비자에게 특정 외국산 제품을 피할 수 있도록 수입되는 제품에 대한 원산지표기 제도를 추진했다. 이때 특정 외국산 제품은 바로 이탈리아산 제품으로 그 당시 영국인에게는 중국산 제품과도 같은 위치였다. 하지만 20년간 이탈리아 기업은 이 불명예스러운 'Made in Italy'라는 식별표를 권위있는 브랜드로 변화시키는 데 성공했다. 이는 이탈리아가 정확한 국가 산업생산 아이덴티티를 확립하게 되면서 국내산 제품이 높은 품질과 창의성의 아이콘으로 부상하게 된데 기인하고 있다. 오늘날 Made in Italy는 세계 어디에서든 고품질의 창의적인 제조품으로 인식되고 있는 것이다.

 

1980년대 일본 경제학자와 경영인으로 구성된 팀이 이탈리아 중소기업 및 초소형 기업에 대한 심층 연구를 실행한 바 있다. 이 일본 연구팀은 한 달 이상 이탈리아에서 머무르면서 패션, 식품, 가구, 산업기계 등의 Made in Italy 대표적 산업분야에 종사하는 수십 개의 중소기업 및 마이크로 기업을 연구했으며 너무나 작고 유약한 가족 경영의 이런 소기업이 국제적으로 성공을 거둘 수 있게 된 비결은 무엇인가 하는 의문에 대한 해답을 찾기 위해 노력했다.

 

그리고 연구팀은 바로 이러한 기업이 과거 르네상스 시대 공방에서 그 기원을 찾을 수 있는 오래된 장인 예술 전통에 기인한 제품 생산 문화를 이어 내려오고 있다는 점에서 그 해답을 찾았다. 즉, Made in Italy는 낮은 노동 임금에서부터 새로운 기업인 세대의 등장, 재능 있는 디자이너의 등장, 그리고 전쟁을 겪고 난 이탈리아 국민의 도약 의지라는 일련의 요소와 우연하게 맞물려 최근 50년간 발전돼온 현상이라고 평가할 수 있지만 그 생명소는 바로 이탈리아 문화, 예술, 장인정신, 제조 능력 등에서 찾을 수 있는 것이다.

 

하지만 Made in Italy의 성장과 함께 패션을 포함한 이탈리아 제품과 관련된 짝퉁시장도 함께 성행해온 것을 볼 수 있다. 이탈리아는 이러한 암시장으로부터 자신의 산업을 보호하고자 관련 법안을 만들게 됐고 1999년부터 Made in Itlay 라벨은 관련 국가 법으로 재정비되고 이탈리아 생산자 보호연구소(Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani)와 같은 협회의 설립으로 보호받게 됐다. 그 중 Dlgs 350/2003법은 이탈리아 기업에 의해 기획되고 설계됐으며 마지막 주요 공정을 이탈리아 영토 내에서 진행한 제품을 Made in Italy로 정의하고 있다.

 

실제로 Made in Italy라는 라벨을 부착한 제품이라는 것은 한편으로는 단순히 이탈리아 기업의 제품이라는 의미일 수도 있지만 동시에 실질적인 제조공정 부문은 다른 곳에서 실행했을 수도 있음을 의미하는 것이다 . 중요한 것은 이탈리아 영토 내에서 마지막 공정이나 실질적인 주요 공정의 한 단계를 실행하기만 하면 되는 것이다. 그러니까 전적으로 이탈리아 기업에 의해 한 제품이 설계되고 디자인되기만 하고 생산의 대부분을 제3국에서 했다하더라도 Made in Italy 브랜드 부착이 가능하다는 것을 시사하기도 한다. 즉, Made in Italy로 인정받기 위해 '충분한 공정'에 대한 예시나 구체적 사항을 명시하고 있지 않다는 것이 관련 법의 맹점이기도 한 것이다.

 

더군다나 관련 법은 이탈리아산 부품으로 외국에서 조립한 제품에 대해서도 일부 Made in Italy로 인정해주고 있다. 조립을 위해 외국으로 선적된 반제품이 변형되지 않는다는 조건이다.

 

이는 역설적으로 한국 기업이 이탈리아 기업과 파트너십을 맺고 한국에서 제품을 생산할 경우에도 Made in Italy 브랜드를 부착할 수 있다는 것을 시사해주기도 한다.

 

이 기고문은 공간 및 내용상의 제약으로 주로 2003년에 제정된 Made in Italy 법을 주로 인용하고 있다. 하지만 Made in Italy 법을 최대한 활용하고자 한다면 관련 부처별 정부회람문서, 관련 세관 규정 등 2차적 법규에도 주의를 기울이는 것이 필요하다.

 

이탈리아에 투자하고자 하는 한국 기업에는 Made in Italy 브랜드 파워가 가져다 주는 이점을 활용해 이탈리아 기업과의 시너지 창출이 가능하다. 물론 이러한 경우에는 현지 상황에 정통한 법호사나 컨설팅 업체의 자문 및 밀착 지원을 받아 리스크를 최소화하는 것을 권장한다.

 

 

 

Il made in Italy, Cos’è ? la storia e come ottenerlo

 

Secondo uno studio condotto qualche anno fa dal KPMG il marchio “Made in Italy“ è il terzo brand piu conosciuto al mondo , subito dopo la Coca Cola e la Visa.

Ma cosa stiamo parlando di preciso quando si parla del “Made in Italy “ e quali sono le leggi e i regolamenti che ne determinano la certificazione ?

A differenza da quanto si può immaginare, il marchio non è nato a difesa dei prodotti italiani, bensì con l’intento opposto.

Agli inizi degli anni sessanta, infatti, alcuni paesi europei, tra cui Germania, Francia e l’Inghilterra, per difendere la loro produzione interna apponevano delle etichette sui prodotti stranieri, per indicare ai consumatori quali fossero quelli da evitare, quindi all’epoca un prodotto made in Italy, secondo gli inglesi, era da considerarsi un prodotto scadente. Nel giro di vent’anni invece le imprese italiane riuscirono a trasformare questo marchio d’infamia in un marchio prestigioso, grazie alla quale l’Italia ne è uscita con un’identità industriale ben precisa, diventando simbolo di creatività e qualità. Made in Italy oggi è riconosciuto ovunque come sinonimo di creatività e alta qualità del manufatto.

Negli anni 80 un equipe di economisti e manager giapponesi fece uno studio molto approfondito sulle PMI e piccolissimeimprese italiane

Questa equipe rimase in italia per oltre un mese e visitò decine di piccole e piccolissime imprese, soprattutto attive nei settori che sinteticamente indichiamo con l’espressione “made in Italy” ( moda, cibo, arredo, macchinari industriali, etc ).

L’Equipe cercava una risposta alla seguente domanda : qual è il segreto che permette a queste imprese, apparentemente così piccole e così fragili, spesso a conduzione familiare , di mietere tanti successi, soprattutto in ambito internazionale ?

La risposta fu che il fattore principale era che queste imprese poggiavano su una cultura di prodotto molto forte che veniva da lontano, su una storia artistica ed artigianale antica che aveva le sue radici nelle botteghe rinascimentali.

Quindi per made in Italy si può considerare un fenomeno relativamente recente, degli ultimi cinquant’anni, sviluppatosi per una serie di coincidenze fortuite (dal basso costo del lavoro, all’emergere di un nuovo ceto imprenditoriale, al fiorire di alcuni stilisti e designer, alla voglia di riscatto del popolo italiano dopo le tristezze della guerra) ma che trae la sua linfa vitale in una prospettiva lunga della tradizione e della cultura, arte, artigianato, abilità manifatturiera italiane.

Però insieme alla moda del made in Italy si è visto fiorire negli ultimi anni anche uno spregevole mercato di falsi e di contraffazione legato ai prodotti italiani.

L’italia pertanto si è dovuta tutelare da tale mercato nero con una legislazione apposita. Dal 1999, la dicitura Made in Italy ha cominciato ad essere tutelata da associazioni come l'Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani e regolata quindi da leggi statali. Tra cui il dlgs 350/2003 che sancisce in prodotti “made in italy “ tutti quei prodotti pensati e disegnati in Italia da imprese italiane e la cui ultima lavorazione utile sia fatta in Italia.

Nella realtà dei fatti quindi apporre la dicitura made in Italy su un prodotto è possibile per riferirsi alla parte imprenditoriale del produttore, mentre quella produttiva (manifatturiera, coloro che materialmente lavorano il prodotto) vera e propria può trovarsi ovunque.

L’importante è che in italia deve avvenire  l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale. Basta quindi che il prodotto sia «pensato o disegnato» e totalmente gestito da un imprenditore italiano, per potersi tranquillamente fregiare di tale marchio, anche se questo manufatto è costruito in un qualsiasi altro luogo. La norma  non offre, però, né esempi né indicazioni di quelle che possono essere considerate “lavorazioni sufficienti” ai fini dell’indicazione del “Made in Italy .

La norma inoltre sancisce come legittima la apposizione del made in Italy sui prodotti assemblati all’estero con parti provenienti dall’Italia a condizione, tuttavia, che i semilavorati spediti all’estero non subiscano trasformazioni tali da far perdere i requisiti minimi di italianità.

Quindi, paradossalmente un impresa coreana , che abbia strutturato una valida partneship e un serio progetto industriale con imprese italiane, anche con produzione in corea potrà avere la dicitura di “ Made in Italy “.

Naturalmente, per motivi di spazioe di sintesi , in questo articolo si cita la legge prevalente sul made in italy appunto quella del 2003: Ma volendosi avventurare nella legislazione italiana sul made in Italy bisogna fare attenzione a tutta una serie di circolari mi9nisteriali e regolamenti doganali non secondari . Rimane però la possibilità, per una impresa coreana pronta ad investire risorse utili in italia e stringere sinergie con imprese italiane, di fregiarsi del marchio 'Made in Italy '.

Consigliamo naturalmente nel farsi seguire da validi avvocati e consulenti italiani qual’ora si decidesse di intraprendere questa strada.

 

Fabio Ippoliti

IPF Business Consulting

 

 

※ 이 원고는 외부 글로벌 지역전문가가 작성한 정보로 KOTRA의 공식 의견이 아님을 알려드립니다.

 

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